Combustione rifiuti, in vigore conversione Dl 136/2013
Rifiuti
Chi brucia illecitamente rifiuti non solo commette il nuovo reato penale ex articolo 256-bis, Dlgs 152/2006 ma deve anche risarcire il danno e pagare la bonifica. È una delle novità della legge 6 febbraio 2014, n. 6 in vigore dal 9 febbraio che ha convertito il Dl 136/2013.
Il decreto-legge 136/2013 ha introdotto il nuovo delitto che dà dignità di autonomo illecito penale alla condotta della combustione di rifiuti abbandonati o depositati in modo incontrollato. Tra le altre novità introdotte dalla legge di conversione l’estensione delle sanzioni anche alle condotte di reato di attività di gestione illecita di rifiuti (articolo 256, Dlgs 152/2006) e di traffico illecito di rifiuti (articolo 259, Dlgs 152/2006) se tali condotte sono finalizzate alla successiva combustione illecita di rifiuti.
Infine una stretta nel caso in cui il delitto sia commesso nell'ambito di attività d'impresa o attività comunque organizzata: il titolare dell'impresa o responsabile dell'attività organizzata risponde anche per omessa vigilanza sugli autori materiali del delitto e all'ente si applicano le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9 comma 2, Dlgs 231/2001 sulla responsabilità ambientale delle persone giuridiche per fatto di dipendenti e collaboratori.
Conversione del Dl 136/2013 recante disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali - Istituzione del reato di combustione illecita di rifiuti
Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali - Istituzione del reato di combustione illecita di rifiuti
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