Cassazione, danno da cattiva gestione Rsu compete a Giudice amministrativo

Rifiuti

Parole chiave: Rifiuti | Rifiuti urbani | Raccolta / Trasporto | Risarcimenti | Raccolta differenziata / Ecopiazzole

Altri documenti con le stesse parole chiave

• Sentenza Corte di Cassazione Sezioni Unite 28 giugno 2013, n. 16304 (11/07/2013)
• Documento Consiglio Snpa 23 marzo 2020 (25/03/2020)
• Opgr Sicilia 14 gennaio 2016, n. 1 (08/06/2016)
• Opgr Sicilia del 10 agosto 2018, n. 6 (30/08/2018)
• Opgr Piemonte 3 aprile 2020, n. 36 (15/04/2020)
• Opgr Veneto 15 aprile 2020, n. 41 (17/04/2020)
• Sardegna, in aumento la percentuale di raccolta differenziata rifiuti urbani (30/04/2020)
• Piemonte e emergenza Covid-19, niente stop anche per commercio rifiuti (06/04/2020)

Spetta al Giudice amministrativo decidere sulla domanda di risarcimento danni per inadempimenti di un Comune che non ha saputo gestire il servizio raccolta rifiuti solidi urbani (Rsu) e fare decollare la raccolta differenziata.

La Corte di Cassazione a Sezioni unite (sentenza 28 giugno 2013, n. 16304) ribadisce il principio per cui anche se il Dlgs 22/1997 (applicabile ratione temporis) e il Dlgs 152/2006 disciplinano procedure e provvedimenti in materia di rifiuti urbani e non i comportamenti connessi alla loro gestione, il risarcimento del danno per il comportamento del Comune — cui spetta per legge la gestione dei rifiuti urbani — è funzionalmente collegato all'esercizio del potere pubblicistico di gestione e raccolta dei Rsu, per cui c'è giurisdizione esclusiva del Giudice amministrativo anche per la causa risarcitoria per violazione del diritto alla salute.

La competenza del Giudice amministrativo sussiste anche in via cautelare, se il ricorrente alleghi un pregiudizio grave e irreparabile (articolo 3 legge 205/2000) ad interessi essenziali della persona quali il diritto alla salute, all'integrità dell'ambiente, ovvero ad altri beni di primario rilievo costituzionale.