Autorizzazione impianti rifiuti, P.a. gode di “evidente discrezionalità”
Rifiuti
L’amministrazione può incidere anche in modo rilevante sull'attività autorizzata ai sensi dell'articolo 208 del Dlgs 152/2006, attraverso l'imposizione di prescrizioni che possono “integrare o, addirittura, limitare l'efficacia del provvedimento”.
Con queste motivazioni la Corte di Cassazione (sentenza 19955/2013) ha confermato l'ammenda inflitta a un impianto di recupero energetico di Pfu (Cer 160103), per inosservanza delle prescrizioni imposte dall’autorizzazione (art. 256, c. 4, Dlgs 152/2006) e delle cautele imposte per la ricezione dei rifiuti (art.19, Dlgs 133/2005).
Nel primo caso, la condanna è dovuta alla mancata caratterizzazione dei rifiuti in ingresso, in violazione dell’autorizzazione unica che, al tempo dei fatti, richiedeva “rifiuti in ingresso con Ipa < 10 ppm”.
Non conta che a livello normativo tale requisito sia previsto solo per il recupero “materiale” in via semplificata ai sensi del Dm 5 febbraio 1998 (mentre qui si parla di recupero “energetico” autorizzato in via ordinaria). Le prescrizioni apposte in sede di autorizzazione, fatti salvi gli ordinari strumenti di tutela, sono vincolanti “non soltanto quando traggano origine da specifiche disposizioni (…) ma anche quando siano apposte direttamente dall'amministrazione che le rilascia nell'esercizio del suo potere discrezionale”.
Norme in materia ambientale - Stralcio - Parte IV - Gestione dei rifiuti, imballaggi e bonifica dei siti inquinati
Impianti di trattamento rifiuti - Autorizzazione ordinaria ex articolo 208, Dlgs 152/2006 - Prescrizioni dettate della Pubblica amministrazione - Violazione - Reato di inosservanza delle prescrizioni ex articolo 256, comma 4, Dlgs 152/2006 - Sussistenza - Violazione cautele per impianti di coincenerimento rifiuti - Reato ex articolo 19, Dlgs 133/2005 - Sussistenza - Procedure semplificate per il recupero dei rifiuti ex articolo 214, Dlgs 152/2006 –Ambito di applicazione del Dm 5 febbraio 1998 - Riferibilità esclusiva alle attività di recupero soggette a procedura semplificata - Sussistenza - Discrezionalità della P.a. di tradurne i requisiti anche nelle prescrizioni dell’autorizzazione ordinaria - Sussistenza
Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero
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