Istituzione Authority trasporti non invade competenze regionali

Trasporti

Parole chiave: Trasporti | Istituzioni | Mercato / Commercio

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L'istituzione dell'Authority del trasporto (articolo 36, Dl 1/2012) pur avendo attinenza con la materia del trasporto pubblico locale (competenza regionale), ha finalità di promozione della concorrenza, materia di esclusiva competenza statale ed è pienamente legittima.

Questa la decisione della Corte Costituzionale (sentenza 15 marzo 2013, n. 41). Si salva così dal giudizio di costituzionalità l'articolo 36 del Dl 1/2012 che aveva istituito l'Authority ai fini di proseguire quel cammino di regolazione indipendente dei servizi di pubblica utilità, avviato con legge 481/1995 volto a realizzare un mercato concorrenziale nei servizi di trasporto. Alcune Regioni avevano impugnato poiché assegnava all'Authority poteri regolatori anche in materia di trasporto locale (competenza regionale).

Per la Corte però, le funzioni conferite all'Autorità, se intese correttamente alla luce della ratio che ne ha ispirato l'istituzione, non assorbono le competenze delle Regioni in materia di trasporto pubblico locale, ma le presuppongono e le supportano. L'Autorità indipendente è tesa a ridurre le criticità che potrebbero derivare dalla commistione, in capo alle medesime Amministrazioni, di ruoli tra loro incompatibili, introducendo una distinzione tra soggetti regolatori e soggetti regolati. Quindi l'articolo 36 comma 1, lettera a) Dl 1/2012, convertito in legge 27/2012, pur avendo attinenza con la materia del trasporto pubblico locale (a competenza regionale), persegue una finalità di promozione della concorrenza di competenza esclusiva statale, ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera e), Cost.