Dl "Salva sanzioni", nuove modifiche al Codice ambientale
Rifiuti
Ricco di modifiche al Dlgs 152/2006 (Codice dell'ambiente) lo schema di decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri del 6 dicembre 2012, con cui il Governo si propone di "chiudere" le procedure di infrazione di norme Ue a carico dell'Italia.
Le modifiche che riguardano la gestione dei rifiuti sono a "tutto campo" — pile e accumulatori, Raae, attività estrattive, criteri di gestione dei rifiuti urbani — ed essenzialmente costituiscono adeguamenti del diritto italiano a direttive Ue non pienamente attuate dal nostro Paese, ed oggetto di procedure di infrazione da parte della Commissione europea.
Lo schema di decreto-legge apporta numerose modifiche anche alla Parte III del Dlgs 152/2006 sulla tutela delle acque dall'inquinamento. Infine si segnalano le disposizioni sul danno ambientale (Parte VI, Dlgs 152/2006) volte a chiudere le contestazioni Ue, in particolare sull'assenza nella norma italiana della previsione di un criterio di responsabilità oggettiva per danno all'ambiente causato da determinate attività professionali (ex allegato 3 della direttiva 2004/35/Ce) e sulla presenza di una esclusione dall'ambito di applicazione della responsabilità se sono già state intraprese operazioni di bonifica rispetto alle situazioni di inquinamento in oggetto (articolo 303, comma 1, lettera i).
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