Appalti "verdi", i criteri ambientali per servizi di pulizia e prodotti per l'igiene
Appalti e acquisti verdi
Dal 20 giugno 2012 sono in vigore i criteri ambientali minimi da utilizzare negli appalti della pubblica amministrazione per l'affidamento di servizi di pulizia o la fornitura di prodotti per l'igiene. Questo se si voglia classificare questi appalti come "verdi" ai sensi del Dm 11 aprile 2008.
La definizione dei criteri ambientali è contenuta del decreto del Ministero dell'ambiente 24 maggio 2012 e tali criteri dovranno essere inseriti nei bandi dalle Amministrazioni che vogliano lanciare un appalto "verde" ai sensi del Green Public Procurement, lo strumento di politica ambientale volontario che intende favorire l'ingresso di criteri ambientali nelle modalità di acquisto di beni e servizi della pubblica Amministrazione, e che è normato dalla legge 296/2006 (articolo 1, commi 1126 e 1127) e dal Dm 11 aprile 2008.
Al Ministero dell'ambiente il compito di definire i criteri ambientali minimi da inserire obbligatoriamente nei disciplinari di gara per gli appalti verdi. I settori già coinvolti sono diversi: tessili, arredi per ufficio, servizi di ristorazione e serramenti interni, illuminazione pubblica e apparecchiature informatiche, servizi energetici per gli edifici, veicoli per il trasporto su strada.
Legge Finanziaria 2007 - Stralcio - Misure in materia di acquisti "verdi" della Pa, Tarsu, sacchetti di plastica, energia, tassazione biocarburanti, bonifiche, efficienza energetica in edilizia
Approvazione del Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione
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