Traffico illecito, anche in impianto regolarmente autorizzato
Rifiuti
Parole chiave:
Rifiuti |
Cer |
Raccolta / Trasporto |
Discariche / Smaltimento |
Albi / Registri |
Sanzioni
Il reato di traffico illecito dei rifiuti (articolo 260, Dlgs 152/2006) si concretizza ogniqualvolta vi sia una sistematica attività illecita agevolata dall'utilizzazione di impianti di smaltimento forniti di regolare autorizzazione.
La Corte di Cassazione (sentenza 22 dicembre 2011, n. 47870) ha infatti affermato, richiamando una sua precedente decisione, che il reato in questione può essere commesso sia da un impianto del tutto privo di autorizzazione che operi con modalità contrarie alla legge, sia da una struttura nella quale vengano svolte abitualmente attività illecite, pur in presenza di regolare autorizzazione, in quanto ciò che rileva è il traffico di rifiuti sottratto ai canali leciti ma incanalato poi in percorsi commerciali leciti.
Nel caso di specie, le condotte illecite consistevano, tra l'altro, nella la miscelazione illecita dei rifiuti, la loro destinazione ad imprese inidonee a riceverli, oltre ad irregolarità sistematiche nella tenuta dei registri di carico e scarico e dei formulari per il trasporto, e in generale il mancato rispetto della cautele necessarie per la gestione dei rifiuti pericolosi.
Rifiuti - Dlgs 152/2006 - Traffico illecito - Irregolare tenuta registri di carico e scarico - Violazione divieto miscelazione - Attribuzione casuale dei codici Cer
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