Servizi locali, si riduce ancora spazio per affidamenti in house
Appalti e acquisti verdi
Spazio sempre più ridotto per l'affidamento dei servizi locali "in house" e maggiore apertura al mercato. Queste le intenzioni del Governo nella bozza di decreto-legge sulle "liberalizzazioni" diffusa in questi giorni.
Secondo lo schema dei decreto-legge in via di approvazione in questi giorni dal Consiglio dei Ministri, scende a 200.000 euro la soglia al di sotto della quale si potranno affidare servizi locali senza gara (prima era 900.000 euro). I Servizi locali dovranno essere organizzati in Ambiti territoriali ottimali o di bacino per consentire economie di scala (principio generale dell'ordinamento cui le Regioni devono conformarsi entro il 30 giugno 2012). Le aziende che si accorpano in modo da servire un bacino potranno mantenere la gestione in house per 5 anni.
Rimane fermo l'obbligo per gli Enti locali di emanare una delibera-quadro per fissare quali servizi mettere sul mercato e quali "tenere in casa". L'affidamento dei servizi locali prima disciplinato dall'articolo 23-bis del Dl 112/2008 (abrogato dal referendum di giugno 2011), è ora definito dal Dl 138/2011, convertito in legge 148/2011.
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