Rifiuti, dal 2013 sparisce la Tarsu e arriva la Res

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Parole chiave: Rifiuti | Tasse / Tariffe / Contributi | Raccolta / Trasporto | Discariche / Smaltimento | Tares / Tari / Tarsu / Tia / | Rifiuti urbani

Altri documenti con le stesse parole chiave

• Tariffe rifiuti, fino a nuove regole Arera pienamente operativa disciplina vigente (14/05/2018)
• Sentenza Commissione tributaria regionale Sardegna 8 febbraio 2018, n. 80 (19/03/2018)
• Sentenza Commissione tributaria provinciale di Vibo Valentia 25 maggio 2016, n. 931/2016 (07/03/2017)
• Dgr Lazio 12 dicembre 2019, n. 953 (09/01/2020)
• Lr Friuli Venezia Giulia 24 gennaio 1997, n. 5 (08/01/2020)
• Puglia, abolita tariffa aggiuntiva per smaltimento rifiuti extraregionali (13/12/2019)
• Sentenza Tar Puglia 24 settembre 2019, n. 1492 (21/11/2019)
• Tariffa rifiuti, nessuna ulteriore royalty al Comune (22/11/2019)

A decorrere dal 1° gennaio 2013 la Tarsu (o la Tia) spariranno per cedere il posto a un tributo chiamato Rifiuti e Servizi (Res). Lo prevede lo schema di Dlgs correttivo del federalismo municipale approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 24 ottobre 2011.

Il provvedimento modifica il Dlgs 23/2011 sul federalismo fiscale municipale istituendo il tributo comunale "Rifiuti e Servizi" (Res) articolato in due componenti: una a fronte del servizio di gestione rifiuti, l'altra a fronte di servizi indivisibili dei Comuni (ad esempio, strade, illuminazione). Per quanto riguarda la "componente rifiuti", la Res è corrisposta in base a una tariffa composta da una quota determinata in base al costo del servizio (investimenti in opere e ammortamenti) e un'altra rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e ai costi di gestione.

Sarà un successivo regolamento a stabilire i criteri di individuazione del costo del servizio e di determinazione della tariffa relativa ai rifiuti. Lo schema di Dlgs passa ora al vaglio della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari.