News - Editoriali

Roma, 31 marzo 2011

30 aprile: Mud, Sistri e la “macchina dell’urlo”

Rifiuti

(Paola Ficco)

 

Vedi alla voce Mud. È lì che anche quest’anno bisogna andare per capire cosa fare per le dichiarazioni da rendere entro il 30 aprile. Così, nel castello degli incastri, migliaia di imprese, dovranno compilare il modello di cui al Dpcm 27 aprile 2010 o la dichiarazione Sistri mediante accesso on line sul sito www.sistri.it usando la chiavetta Usb (la circolare del 2 marzo 2011 chiarisce tutto sui soggetti obbligati e solo l’italica fantasia riesce a non renderla utile).

In “Vedi alla voce: amore”, David Grossman narra di una storia andata in frantumi dopo la tragedia dell’Olocausto, dove i personaggi cercano una fiaba perché raccontandola ancora, possano tornare alla vita. Nella dichiarazione Sistri del 2011 le imprese restano tenacemente attaccate al Mud (e al sistema di tracciabilità che reca con sé). Per poter continuare a credere che nonostante il Sistri, qualcosa di reale possa davvero ancora continuare ad accadere. Il Mud, come gli occhi di Momik (il bambino di Grossman), è l’occasione attraverso la quale raccogliere brandelli di realtà per ricomporre i pezzi di un sistema scomposto. Davanti al Sistri, l’impresa italiana, come Momik, è stimolata dalla curiosità. Una curiosità che, forte di confuse allusioni percepite negli innumerevoli forum spinge alla ricerca di una risposta. La sicumera del sito istituzionale (www.sistri.it) induce la ricostruzione di comprensioni personali attraverso indizi sporadici, mai organicamente esposti e che, sempre con qualcosa di ingenuo, non approdano mai a una ricostruzione definitiva e soddisfacente.

L’impresa italiana esplora le conseguenze del Sistri senza conoscerne gli eventi, ma lo intuisce quasi come una violenza che irrompe nella sua vita.

 

Il modo di condursi del Sistri è complesso. Non ha alcun ordine, solo quello dettato dalle contingenze percepite qua e là che si trasferiscono da una schermata all’altra del modello informatico giungendo, gradualmente e non sempre, a ricreare ambienti di lavoro e situazioni operative nel loro svolgersi concreto. La voce narrante è quella di www.sistri.it, da dove – a volte — traspare consapevolezza.

 

Il Sistri come il Prometeo del libro di Grossman: una circonferenza di 360 specchi tutti orientati verso il centro del cerchio, capaci di riflettere un’immagine all’infinito nelle sue varie proiezioni; ma alla fine si disfa, e lascia sul terreno solo poche tracce. Le tracce del Sistri sono la carenza di sanzioni per Mud, registri e formulari e la ripetizione del Mud anche per quest’anno.

 

Ci vorrebbero, a questo punto, due invenzioni di Grossman: o l’enciclopedia creata, alla fine del suo libro, dove le voci da spiegare seguono l’ordine alfabetico. E ogni voce, in collegamento con altre, compie il discorso. Oppure la macchina dell’urlo che, attraverso misteriosi giochi di sponda, ne amplifica l’eco.

 

 

 

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