“Aia”, Italia davanti alla Corte di Giustizia
Ippc/Aia
La Commissione Ue ha citato l’Italia per violazione della normativa “Ippc” (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento), in virtù del mancato rispetto dei termini previsti per rilascio e rinnovo delle autorizzazione integrate ambientali (Aia).
Il ricorso alla Corte di Giustizia è stato presentato il 29 gennaio scorso, la causa rubricata come C-50/10 (avviso pubblicato sulla Guue 17 aprile 2010, n. C 100).
Secondo quanto stabilito dalle direttiva 96/61/Ce e 2008/1/Ce, gli Stati membri avrebbero dovuto garantire il rispetto dei requisiti richiesti dalle stesse direttive da parte degli impianti esistenti, entro il 30 ottobre 2007.
Tale termine, originariamente recepito dal Dlgs 59/2005 (atto nazionale di riferimento), è stato poi prorogato d’urgenza al 31 marzo 2008 dal Dl 180/2007.
Ciononostante, al 20 novembre 2009 – data in cui l’Ue ha ufficializzato l’intenzione di perseguire l’Italia – erano ancora centinaia gli impianti non in regola; dopo 2 avvisi scritti, la Commissione ha quindi deciso di adire il Giudice Ue.
Attuazione integrale della direttiva 96/61/Ce relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento
Prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento - Ippc - Versione codificata - Abrogazione direttiva 96/61/Ce
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