Imballaggi

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Assovetro (l'Associazione degli industriali produttori di vetro aderente a Confindustria) e CoReVe (il Consorzio di filiera istituito dal Dlgs 22/1997, per il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti di imballaggio di imballaggio in vetro) hanno presentato oggi (8 luglio) a Roma, presso la Casina Valadier, i dati 2003 di produzione e di riciclo del vetro di imballaggio.

 

Alla Conferenza dati ha partecipato anche il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio Altero Matteoli, accanto a Gianpaolo Caccini (Presidente Assovetro) e Giuseppe Rovero (Presidente CoReVe). Dalla Conferenza è emerso che:

— l'industria italiana del vetro da imballaggio ha fatto registrare nel 2003 una propensione alla crescita, nonostante la congiuntura economica nazionale ed internazionale caratterizzata da incertezza e concorrenza (soprattutto turca e cinese);

— la produzione generale dei contenitori in vetro (bottigliame, flaconeria, vasi e casalingo) è stata pari a 3.718.619 tonnellate, registrando (rispetto al 2002) un incremento dello 0,59%;

— all'interno del vetro cavo, le quantità di bottigliame per uso alimentare (acque, vini, oli ecc.) prodotte sono state pari a 3.139.483 tonnellate, con un aumento dello 0.82% rispetto all'anno precedente. In salita la produzione della falconeria per l'industria farmaceutica, cosmetica e profumiera, pari a 163,078 tonnellate, con un aumento dell'1,55% rispetto al 2002. In calo il settore dei vasi alimentari, la cui produzione si è attestata sulle 239.925 tonnellate (-3.18% rispetto al 2002); il comparto del casalingo (piatti e bicchieri) con le 176.124 tonnellate prodotte, ha registrato un aumento dell'1,12% rispetto al 2002;

— a fronte di una produzione dei soli imballaggi pari a 3.542.486 tonnellate nel 2003 (+0.57% rispetto al 2002), l'industria italiana del vetro ha riciclato 1.122.000 tonnellate di vetro da imballaggio, con un tasso di riciclo pari al 53,2%.

 

In tal modo il settore del vetro ha superato del 3,2% l'obiettivo di riciclo previsto dal "decreto Ronchi" (fissato per il 2002 al 50% in peso degli imballaggi in vetro) e si appresta ad affrontare nuovi traguardi di riciclo che la direttiva 2004/12/Ce ("cd. "Imballaggi bis") ha fissato per il 2008: 60% per il vetro e la carta; 50% per i metalli, 22,5% per la plastica.

 

Tali risultati sono stati raggiunti nonostante il grave problema della raccolta differenziata condotta mediante lo strumento del multimateriale (vetro, metallo e plastica). Infatti

— la raccolta monomateriale con campana assicura 96 kg di vetro riciclato;

— la raccolta mista (vetro e metallo) con campana 92 kg;

— la raccolta mista (vetro e metallo) porta a porta 79 kg;

— la raccolta multimateriale (vetro, metallo e plastica) con contenitore stradale 65 kg.

 

Il dato è fondamentale perché riciclare la totalità degli imballaggi in vetro (che sono tali al 100%) conduce ad un risparmio energetico che, rispetto ai dati 2003, è quantificabile in 1.584.369 barili di petrolio, in ragione della minor temperatura necessaria per la rifusione del rottame di vetro rispetto a quella richiesta per fondere la materia prima.

 

Invece, i sistemi di raccolta attualmente adottati nelle città italiane, non sempre si attuano mediante la raccolta monomateriale che è indispensabile per raggiungere l'obiettivo del 60% stabilito dalla nuova direttiva imballaggi entro il 2008.

 

Sul punto, il Ministro Matteoli si è dimostrato disponibile a pensare ad una circolare ministeriale indirizzata ai Comuni italiani che solleciti tale tipo di raccolta monomateriale.

 

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