Energia

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Roma, 6 maggio 2004

Fonti rinnovabili, tutte le istruzioni per accedere ai nuovi fondi della Regione Toscana

(Giancarlo Terenzi - Ministero dell'economia e finanze, Dipartimento per le Politiche di Sviluppo)

Il 28 aprile 2004 è stato pubblicato, sul Bollettino ufficiale n.17, parte terza, della Regione Toscana (Burt), il Decreto del Dirigente del Settore Energia e Risorse Minerarie della Direzione Generale Politiche Territoriali e Ambientali della Regione, n. 1696 del 23 marzo 2004, che approva il bando che riguarda l'attivazione sia della misura 3.1, che interessa i soggetti pubblici, che della 3.2, che interessa, invece, i soggetti privati.

Entrambe le suddette misure, cofinanziate dal Fondo europeo regionale di sviluppo (Fers) e indicate con il titolo "Ottimizzazione del sistema energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili", sono comprese nell'asse 3 "Ambiente", inserito nel Complemento di programmazione (CdP) relativo al Documento unico di programmazione (DocUP) Toscana 2000-2006.

 

In particolare, nel decreto sono indicati, oltre ai termini e alle modalità di presentazione delle domande, anche le procedure applicative e operative, nonché la relativa modulistica che, peraltro, è disponibile anche sul sito regionale.

Le risorse stanziate per il bando in esame ammontano, complessivamente, a 6.440.000,00 euro, di cui 853.000,00 euro per la misura 3.1 e 5.591.000,00 euro per la misura 3.2.

Di tali risorse, almeno il 75% sono riservate alle fonti di energia rinnovabile.

In particolare, per quanto riguarda la misura 3.1, 679.000,00 euro sono riservati per l'obiettivo 2, per finanziare l'annualità 2004, e 174.000,00 euro sono, invece, previsti per il sostegno transitorio (phasing out), a valere sulle annualità 2004-2005.

Per quanto riguarda la misura 3.2, la dotazione finanziaria prevista, per l'annualità 2004, è di 3.903.000,00 euro per l'obiettivo 2, mentre 1.688.00,00 euro sono disponibili per il phasing out, per sostenere le annualità 2004-2005.

 

Le misure

Esaminiamo ora, nel dettaglio, le due misure che si pongono, entrambe, l'obiettivo di ridurre le emissioni dei gas serra, in coerenza con le scadenze fissate dagli obiettivi mondiali e comunitari, attraverso l'aumento dell'efficienza nel settore elettrico, la sicurezza, la diversificazione e l'economia degli approvvigionamenti, la riduzione dei consumi energetici e l'incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili.

Nello specifico, il sostegno è rivolto all'incremento della produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili non fossili (centrali elettriche di capacità produttiva fino a 10Mw), privilegiando le aree rurali, i parchi eolici e quelli solari, le centrali di cogenerazione alimentate da biomasse, nonché agli aiuti concernenti i progetti che prevedono l'utilizzazione di nuovi insediamenti o le espansioni di attività che utilizzano fluidi geotermici a bassa entalpia.

Sono, altresì, previsti investimenti per il risparmio energetico, consistenti in progetti di teleriscaldamento urbano, con particolare riferimento alle aree degradate, alimentato con fonti energetiche rinnovabili quali l'energia termica o il calore di recupero prodotto da impianti di cogenerazione, con esclusione degli impianti che utilizzano rifiuti o scarti di processi produttivi, eccezion fatta per la biomassa, ed altri progetti finalizzati alla riduzione dei consumi di energia elettrica nelle imprese, tramite l'uso di componenti elettrici ad alta efficienza, la riduzione del fabbisogno di acqua calda, l'alimentazione di sistemi di climatizzazione tramite teleriscaldamento da cogenerazione.

Nel corso della durata del regime di aiuto, previsto con il bando in esame, la Regione prevede che con le iniziative realizzate dai soggetti beneficiari pubblici si possa determinare una maggiore produzione di energia elettrica per 35Mw e di energia termica per 45Mwt, una diminuzione del consumo di combustibile tradizionale, equivalente a 350.000 tonnellate di petrolio, nonché un aumento del 3% della produzione di energia prodotta da fonti rinnovabili.

Con quelle realizzate dai soggetti beneficiari privati, la Regione prevede, invece, che si possa determinare una maggiore produzione di energia elettrica per 35Mw e di energia termica per 45Mwt, una diminuzione del consumo di combustibile tradizionale, equivalente a 350.000 tonnellate di petrolio, nonché un aumento del 5% della produzione di energia prodotta da fonti rinnovabili.

 

Tutti gli interventi devono essere realizzati nelle zone obiettivo 2 e in phasing out, per il cui elenco si rimanda all'allegato A del bando in esame, mentre i soggetti abilitati a presentare le domande sono, per la misura 3.1, gli Enti locali territoriali e loro associazioni, secondo le modalità stabilite al punto 3.1.2 del Piano Energetico Regionale, approvato dal Consiglio Regionale con la Delibera 18 gennaio 2001, n.1.

 

Per quanto attiene alla misura 3.2, i soggetti beneficiari sono, invece, le Imprese, le Società, i Consorzi e le Imprese cooperative.

Sono beneficiarie degli aiuti, ai sensi dell'Aiuto di Stato, n.C(2002) 4254 del 15/11/2002, autorizzato dalla Commissione europea, sia le Piccole e Medie Imprese (Pmi) che le Grandi Imprese (Gi).

Tutti i suddetti soggetti richiedenti devono rilasciare, alla Regione Toscana, una dichiarazione nella quale attestano di avere/non avere richiesto e di avere/non avere ottenuto altre agevolazioni pubbliche per le stesse categorie di spese ammissibili al bando in esame.

Gli investimenti agevolabili si riferiscono a quelli realizzati in terreni (nel limite massimo del 10% della spesa ammissibile), fabbricati, impianti ed attrezzature, destinati a ridurre o ad eliminare l'inquinamento o i fattori inquinanti e a adottare i metodi di produzione in modo da proteggere l'ambiente, nonché gli oneri di progettazione, direzione lavori e collaudo, purché direttamente imputabili alle opere per il risparmio energetico e lo sviluppo dell'utilizzo delle fonti rinnovabili, soltanto se obbligatori per legge e a rendiconto, nel limite massimo, anche in questo caso, del 10% della spesa ammissibile.

Sono, peraltro, esclusi quelli relativi alla creazione di un nuovo stabilimento, l'ampliamento di uno esistente e l'avviamento di una nuova attività.

Le spese ammissibili a contributo riguardano, nel caso di aiuti agli investimenti, quelle in terreni, nella misura in cui sono strettamente necessarie al fine di raggiungere gli obiettivi ambientali prefissati, gli edifici, gli impianti e le attrezzature.

Tali spese sono agevolabili a partire dal 28 aprile 2004, data di pubblicazione sul Burt del bando in esame.

I costi ammissibili di tutti gli interventi previsti nella misura in esame sono rigorosamente limitati ai costi d'investimento supplementari (sovraccosti), necessari per conseguire gli obiettivi di tutela ambientale.

In particolare, sono considerati costi di investimento ammissibili i sovraccosti sostenuti dall'impresa rispetto a quelli inerenti ad un impianto di produzione di energia tradizionale, avente la stessa capacità in termini di produzione effettiva di energia, per quanto attiene le fonti rinnovabili di energia.

I costi ammissibili sono, in tutti i casi (risparmio energetico, cogenerazione a gas naturale, teleriscaldamenti, ecc.), calcolati al netto dei vantaggi apportati dall'eventuale aumento di capacità di risparmi di spesa, ottenuti nei primi cinque anni di vita dell'impianto, e delle produzioni accessorie aggiuntive, realizzate nell'arco dello stesso periodo quinquennale.

Nel caso, infine, di locazione finanziaria (leasing) nella spesa ammissibile al cofinanziamento, fermo restando le altre disposizioni indicate nel bando in esame e quanto previsto dal regolamento (Ce) n 448 del 10 marzo 2004, sono considerati i canoni effettivamente esigibili e pagati dal beneficiario dalla data di ammissibilità delle spese (28 aprile 2004) e fino al 31 ottobre 2006.

L'agevolazione concessa si sostanzia in un contributo in conto capitale, d'intensità variabile, in relazione all'entità degli interventi proposti.

L'erogazione avviene in tre soluzioni e l'intensità lorda di aiuto prevista è pari al 30% dei costi ammissibili, mentre non sono previste maggiorazioni in favore delle imprese situate in aree assistite o delle Pmi.

 

Tale regime, specifica il bando, non si applica alle attività connesse alla produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti elencati nell'allegato I del Trattato Ce.

Gli aiuti, previsti dal regime autorizzato per il bando in esame, non sono cumulabili, con riferimento agli stessi costi ammissibili, con altri aiuti di Stato, ai sensi dell'articolo87, paragrafo 1, del Trattato Ue, né con altri finanziamenti comunitari.

Le domande di contributo, redatte utilizzando la modulistica allegata al bando, nonché corredate della specifica documentazione richiesta dal bando stesso, pena l'esclusione, devono essere inviate, esclusivamente a mezzo Raccomandata A.R., al Presidente della Regione Toscana — Area Energia — Via Bardazzi n.19/21 50127 Firenze.

In particolare, alla suddetta domanda deve essere allegata sia la scheda n.2, relativa alla certificazione sostitutiva per le singole imprese, società, consorzi e imprese cooperative, sia la scheda n.3, per i soggetti privati, o la scheda n.4, per i soggetti pubblici, contenenti le informazioni di progetto.

 

I termini per la presentazione delle domande, scadono il sessantesimo giorno (27 giugno 2004) successivo alla data di pubblicazione del bando sul bollettino regionale (28 aprile 2004).

È opportuno precisare che il suddetto termine, poiché scade in un giorno non lavorativo (27/6/2004), è stato prorogato al primo giorno lavorativo seguente (28/6/2004).

 

La valutazione delle domande pervenute, che è effettuata da competenti Uffici regionali entro 75gg. dal termine ultimo per la presentazione delle domande stesse, è preceduta dalla sottoscrizione, per ogni singola iniziativa proposta, di un accordo volontario (box 1), così come previsto dal punto 3.1.2 del Piano Energetico Regionale (PER) approvato con Delibera del Consiglio Regionale n.1 del 18 gennaio 2000, da firmare entro 45gg., a partire dal ricordato termine per la presentazione delle domande.

 

BOX 1

Lo strumento dell'accordo volontario territoriale permette alla Regione di acquisire un parco progetti sul quale operare le selezioni per specifico appuntamento economico.

Il soggetto interessato dalla realizzazione progettuale, al fine dell'apertura del tavolo di concertazione, deve, pertanto, presentare alla Regione ed agli enti e/o soggetti che, a qualsiasi titolo devono esprimere pareri obbligatori e/o rilasciare autorizzazioni, concessioni, ecc., il progetto di fattibilità relativo all'iniziativa da realizzare, corredato di una relazione contenente gli indicatori energetici, ambientali e occupazionali, nonché il business plan.

Il suddetto tavolo di concertazione si conclude quindi con la stipula del relativo accordo volontario territoriale, condiviso dai soggetti firmatari, che consente l'inserimento nel parco progetti regionale, ai sensi del piano energetico, dal quale saranno effettuate le selezioni, attraverso i bandi

Sulla base delle priorità e dei criteri di premialità decrescenti indicati nel CdP e riportati nel bando (box 2), la Regione provvede, nei successivi 30gg., a compilare le relative graduatorie di merito, sia per l'obiettivo 2 che per il sostegno transitorio (phasing out), assegnando specifici punteggi alle proposte progettuali inviate.

 

BOX 2

PRIORITA' E CRITERI DI PREMIALITA' DECRESCENTI

Priorità

— verifica dell'ammissibilità formale

— verifica della validità tecnica ed economica del progetto

— risultato energetico-ambientale, ovvero del pregio energetico espresso in Tep (tonnellate equivalenti petrolio/anno) risparmiate

— pregio ambientale espresso in tonnellate/anno di CO2 evitata;

— occupazione garantita del progetto;

— cantierabilità, ovvero possesso da parte del soggetto proponente di tutte le autorizzazioni, nulla osta e pareri rilasciati dagli organi competenti necessari alla realizzazione dell'iniziativa progettuale

— rispetto delle pari opportunità fra uomo e donna

 

Criteri di premialità decrescenti

1. progetti integrati, ovvero che presentino forme di integrazione e trasversalità rispetto agli assi ed alle misure e che si riferiscano ad aree produttive, turistiche ed urbane, distretti industriali piuttosto che a singole porzioni di territorio

2. progetti che presentano caratteristiche di miglioramento di performance ambientale, espressa in termini di qualità ambientale (adesione a sistemi di certificazioni ambientali), qualità progettuale (rispondenza ai criteri della legislazione di settore) e qualità di processo (capacità di riduzione delle pressioni ambientali)

3. priorità ambientale locale: innovazione e ricerca per soddisfare le esigenze di sviluppo senza superare la capacità di carico del sistema ambientale locale, ovvero riducendo gli impatti ambientali e l'uso delle risorse

4. informazioni in grado di evidenziare le performance ambientali degli interventi e consentire la loro valutazione, anche da questo punto di vista

Le graduatorie di ammissione a contributo, per l'obiettivo 2, hanno valenza annuale e non danno diritto ad alcun titolo, salvo per i progetti finanziati parzialmente, per i quali è applicato un regime di priorità a valere sui bandi successivi, mentre tale indicazione non si è estende al sostegno transitorio, per il quale la Regione non prevede ulteriori bandi.

I soggetti beneficiari dei progetti ammessi a contributo, oltre a dare comunicazione della propria accettazione, sono tenuti, altresì, a fornire le informazioni richieste dal Codice Unico di Progetto (CUP), il cui modello è allegato al bando in esame.

 

I progetti devono essere realizzati, entro il 31 ottobre 2005, per almeno il 70% del costo di investimento complessivo sostenuto e pagato.

 

Per il restante 30% del progetto, da realizzarsi, comunque, entro e non oltre il 31 ottobre 2006, s'intende realizzato solo quando le relative spese siano state interamente sostenute e pagate.

C'è sembrato, infine, opportuno ricordare che le ulteriori notizie di dettaglio sul bando sono reperibili sul sito della Regione Toscana (http://www.docup.toscana.it).

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