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Roma, 5 novembre 2003

I nuovi fondi per la consulenza sullo sviluppo sostenibile

(Paola Ficco)

Con decreto 7 maggio 2003, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio ha disciplinato le procedure per l'accesso delle piccole e medie imprese ai contributi a fondo perduto per servizi di consulenza volti ad attivare sistemi di gestione ambientale certificati a livello internazionale (Emas ed Iso).

 

Il decreto consegue all'avvio della "Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile" che, approvata con apposita delibera del 2 agosto 2002 (Supplemento ordinario n. 205 alla Gazzetta ufficiale 30 ottobre 2002 n. 255), ha individuato le singole misure da prendere per la sostenibilità dello sviluppo in Italia. Le somme vanno a valere sul "Fondo per lo sviluppo sostenibile" istituito presso il Ministero dell'ambiente dalla Finanziaria 2001 (legge 388/2000). Il Cipe ha reso operativi gli stanziamenti mediante una ulteriore delibera del 2 agosto ed un'altra del 29 settembre 2002 (Gazzetta ufficiale rispettivamente del 28 e del 29 novembre).

 

Destinatari. Pmi produttrici di beni e servizi (definite dal DmIndustria 18 settembre 1997) purché regolarmente iscritte alla Ccia ed operanti nei seguenti settori: estrazione di minerali, attività manifatturiere, produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua, costruzioni, alberghi, smaltimento rifiuti solidi e acque di scarico.

 

Esclusioni. Non sono ammesse le imprese operanti nel settore dei trasporti; in quelli legati alla produzione, trasformazione o commercializzazione di alcuni prodotti nei settori connessi all'esportazione.

Sono inoltre escluse le imprese che, nei tre anni precedenti la data di concessione dei contributi, abbiano ottenuto altri aiuti per unimporto complessivo pari o superiore a 100.000 euro.

 

Entità del contributo. Non supera i 100.000 euro e riguarda programmi svolti per non più di tre anni, secondo le percentuali riportate in tabella. Il 30% delle risorse è destinato alle Pmi meridionali.

 

Spese ammissibili. Accedono al contributi i costi sostenuti in esito a specifici contratti sottoscritti tra le parti (in sostanza impresa e consulente) per:

— la definizione dell'Sga (Sistema di gestione ambientale);

— l'ente di verifica e di certificazione;

— l'analisi ambientale iniziale.

 

Spese escluse. Tutte quelle sostenute per l'acquisto el'ammodernamento di macchinari per il monitoraggio ambientale e quelle per beni o consulenze che rientrino nella normale gestione dell'impresa.

 

Domanda. Dovrà essere inviata al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio da parte del legale rappresentante dell'impresa, ma non subito. Infatti, sarà necessario aspettare la pubblicazione in Gazzetta ufficiale di un apposito avviso. A decorrere da tale pubblicazione scatteranno i 30 giorni entro i quali far pervenire le domande al Ministero. Poiché i fondi sono stanziati in base all'ordine cronologico di arrivo delle domande al Ministero, le eventuali integrazioni dovranno essere presentate entro sette giorni dalla richiesta, pena la perdita della priorità cronologica e l'esclusione dal contributo.

Le relative spese saranno rimborsate dalle Regioni a seguito di un apposito bando nazionale.

 

Percentuale dei contributi in base al programma svolto

Verifica e registrazione Emas

Verifica e registrazione Emas per organizzazioni già certificate ISO 14000

Certificazione Sga

— piccole imprese: 80% della spesa (max 15mila euro;

— medie imprese: 75% (max 30mila euro)

— piccole imprese: 80% (max 7.500 euro)

— medie imprese: 75% (max 7.500 euro)

— piccole imprese: 40% (max 7.500 euro)

— medie imprese: 40% (max 16mila euro)

 

L'azione del Cipe

Il 2 agosto 2002 con la suindicata delibera, il Cipe varava la spesa di oltre 80 milioni di euro a favore di Pmi; cartiere, concerie e impianti tessili; Pubblica amministrazione ed Università per la tutela dell'ambiente. Il Cipe ha avviato così la "Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile" che ha individuato le singole misure da prendere per la sostenibilità dello sviluppo in Italia. Il 30% delle risorse è sempre destinato al Mezzogiorno.

La seconda delibera 2 agosto 2002 ha reindirizzato lo stanziamento di 34.063.206,42 Euro (di cui 10,822.844,96 per il 2002) alla qualità delle acque. I fondi, infatti, incentiveranno l'innovazione tecnologica di processo, prodotto o sistema tesa al minor inquinamento, alla riduzione del consumo della risorsa idrica e sua restituzione, dopo il processo di depurazione, con caratteristiche che ne consentano il riutilizzo a scopo di raffreddamento. La tabella 1 allegata alla delibera ripartisce le somme assegnate alle singole regioni (il 64% servirà ad eliminare il mercurio dalla produzione del cloro-soda) e andranno a favore di imprese dei settori conciario, cartario e tessile (per un totale di 1.188.334 addetti) e saranno assegnate ad esse tramite gli accordi di programma-quadro previsti dalla legge 662/96. Le Regioni attribuiranno le risorse a favore di soggetti che abbiano proceduto alla stipula degli accordi di programma tra privati, Ministero dell'ambiente, Regioni ed Enti locali previsti dall'articolo 28, comma 10, Dlgs 152/1999 sulla tutela delle acque.

Ulteriori risorse per 12.500.000 Euro sono destinate ad iniziative per l'incentivazione e la diffusione della registrazione ambientale Emas nelle piccole e medie imprese per ridurre i costi che le stesse devono sostenere per il conseguimento di tale registrazione.

Altri 2.500.000 Euro sono destinati all'assistenza a sogggetti pubblici e privati per pianificare azioni di sviluppo sostenibile (agende 21, contabilità ambientale ecc.) a valere sul "Fondo" per consolidare la progettazione basata sullo sviluppo sostenibile.

La delibera del 29 settembre 2002, invece, ha destinato 10.329.137,98 Euro per la promozione della ricerca di base applicata e dell'innovazione tecnologica per la tutela dell'ambiente, la riduzione del consumo di risorse naturali e l'incremento dell'efficienza energetica (misura 3). Le risorse saranno attribuite a pubbliche amministrazioni, istituti di ricerca ed università (con priorità ai progetti pilota); esse saranno assegnate mediante la stipula di apposite convenzioni.

Gli ultimi 20.658.275,96 di Euro sono destinati ad elaborare ed attuare piani di sostenibilità per recuperare aree degradate, favorire il risparmio energetico nel patrimonio immobiliare pubblico, per il ripristino ambientale di aree di interesse storico e culturale (misura 5). Le risorse saranno attribuite a Province e Comuni, consorzi di Comuni e comunità montane che dovranno stipulare con il Ministero dell'ambiente intese di programma.

Entro il 31 gennaio 2003 il Ministro dell'ambiente dovrà predisporre il piano di attività per il 2003, anche per la prosecuzione di quanto così iniziato.

 

I fondi Cipe per lo sviluppo sostenibile

Azione

Beneficiari

Euro

Tutela e riutilizzo acqua

imprese dei settori conciario, cartario e tessile

34.063.206,42

Adesione ad Emas

Pmi

12.500.000,00

Pianificazione e progettazione azioni sviluppo sostenibile

Soggetti pubblici e privati

2.500.000,00

Efficienza energetica

Pa, istituti di ricerca, università

10.329.137,98

Recupero aree degradate, risparmio energetico nel patrimonio immobiliare pubblico

Province, Comuni, consorzi di Comuni e comunità montane

20.658.275,96

Totale

80.050.620,36

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