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Documentazione Complementare

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Parlamento europeo

Risposta della Commissione Ue alla Interrogazione parlamentare Ue P-2753/02

(Guue 6 marzo 2003 n. C 52 E)

Oggetto: Blocco delle onde elettromagnetiche

(2003/C 52 E/233)

Interrogazione scritta P-2753/02di Isabelle Caullery (UEN) alla Commissione

(25 settembre 2002)

 

Può la Commissione indicare precisamente se, nel quadro della legislazione in vigore e, segnatamente, della direttiva consolidata 89/336/Cee relativa alla compatibilità elettromagnetica e della raccomandazione 1999/519/Ce relativa alla limitazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, può uno Stato membro predisporre o permettere che venga predisposto un sistema che impedisca l'emissione di tali onde e, in particolare, quelle dei ripetitori telefonici e dei telefoni portatili, in alcuni luoghi particolari come, per esempio, gli ospedali?

 

Risposta data dal sig. Liikanen a nome della Commissione

(24 ottobre 2002)

 

L'onorevole parlamentare chiede se risulterebbe compatibile con la direttiva del Consiglio 89/336/Cee del 3 maggio 1989 per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri relative alla compatibilità elettromagnetica e con la raccomandazione del Consiglio 1999/519/Ce del 12 luglio 1999 relativa alla limitazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz che gli Stati membri consentissero la vendita di apparecchiature atte ad impedire la trasmissione di onde elettromagnetiche, segnatamente dalle stazioni di base per la telefonia mobile e dai telefoni portatili, in particolare per quanto ne riguarda l'impiego all'interno di strutture ospedaliere.

Come indicato nella risposta data dalla Commissione all'interrogazione scritta E-2197/02 dell'on. Van Brempt 1 , l'impiego di dispositivi idonei ad impedire la ricezione e la trasmissione di segnali GSM è attualmente vietato in tutti gli Stati membri. Il diritto comunitario non proibisce tuttavia agli Stati membri di consentirlo. Il parlamento nazionale francese ha ad esempio recentemente approvato una legge che prepara ala strada all'impiego di tali apparecchiature negli ambienti in cui si svolgono rappresentazioni artistiche, in subordine a provvedimenti d'attuazione presi dall'ente nazionale di regolamentazione. In attesa dei suddetti provvedimenti la vendita di dispositivi d'inattivazione (jammers) continua ad esser vietata nella Comunità e la Commissione ha pubblicato alcuni principi informatori in materia sul proprio sito Web  2 (http://europa.eu.int/comm/enterprise/rtte/gener.htm).

Se da un lato l'impiego dei telefoni mobili comporta chiari vantaggi per la qualità della vita, dall'altro esso produce anche alcuni effetti collaterali negativi che occorre affrontare. Un uso improprio di detti telefoni dà luogo a problemi ed a quanto sembra gli utenti di tali apparecchi non sempre adottano comportamenti adeguati, evitando ad esempio di chiamare o d'esser chiamati in posti quali le sale di spettacolo. I segnali emessi dai telefoni mobili possono parimenti interferire con apparecchiature elettroniche di vario tipo.

Quando tali apparecchiature svolgono funzioni d'importanza critica per la sicurezza delle persone e delle cose (ad esempio sugli aeroplani ed in ambito ospedaliero) occorre quindi tenere i telefoni mobili a debita distanza.

La Commissione ritiene tuttavia che i provvedimenti presi per affrontare questi problemi debbano essere commisurati alla loro importanza e che sotto questo profilo disturbare i segnali possa non essere la soluzione più appropriata. Il divieto d'ogni tipo di comunicazione dal canto suo impedirebbe anche l'impiego di servizi che non pongono problemi (messaggeria elettronica, accesso all'Internet o chiamate d'emergenza). Resta inoltre da vedere se i dispositivi attualmente disponibili consentono di limitarne l'attività alle zone desiderate. Il processo di consultazione avviato dall'organismo francese di regolamentazione mette in luce queste difficoltà.

Per quanto riguarda la possibilità che i dispositivi in questione riducano l'esposizione ai campi elettromagnetici, la Commissione attira l'attenzione dell'onorevole parlamentare sul fatto che tutte le reti ed i telefoni mobili devono rispettare i limiti di cui alla raccomandazione del Consiglio 1999/519/Eec.

L'installazione di jammers non riduce l'esposizione del pubblico ai campi elettromagnetici; tali dispositivi anzi aggiungono energia elettromagnetica all'ambiente ed aumentano così leggermente l'esposizione del pubblico.

Note ufficiali

1. Gu C 309 E del 12.12.2002, pag. 207.
2. See the web site: http://www.art-telecom.fr/communiques/communiques/index-030502.htm.
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