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Comunicato Legambiente Puglia 23 novembre 2002

Dlgs 198/2002, cd. "Decreto Gasparri" - Mancato ricorso per incostituzionalità della Regione Puglia

Legambiente

Comunicato stampa Comitato regionale pugliese 23 novembre 2002

Elettrosmog: la Regione Puglia non impugna il decreto sblocca antenne

L'entrata in vigore, avvenuta in data 14 settembre, del decreto legislativo n. 198 del 4 settembre 2002, meglio noto come "Decreto Gasparri", recante "Disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture per le reti di telecomunicazioni strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese", ha suscitato malcontento e forti proteste da parte di Regioni ed Enti Locali.

 

Infatti, tale Decreto qualifica le infrastrutture di telecomunicazioni, fra le quali ricadono le antenne per telefonia cellulare e per radiotelecomunicazioni, in termini di "opere di interesse nazionale e di urbanizzazione primaria" statuendone la compatibilità con qualsiasi destinazione urbanistica e legittimandone l'insediamento in ogni parte del territorio comunale, "anche in deroga agli strumenti urbanistici e ad ogni altra disposizione di legge e di regolamento".

 

In tal modo, si neutralizzano le centinaia di regolamenti comunali e le varie leggi regionali di settore con cui ci si era sforzati di dare attuazione al principio di minimizzazione (senza peraltro compromettere l'efficienza delle reti di telecomunicazioni) e di assicurare ai cittadini un'adeguata protezione dall'esposizione a campi elettromagnetici. Leggi, regolamenti e disposizioni emanate anche sull'onda della mobilitazione di un vasto movimento, fatto di associazioni ambientaliste e comitati spontanei.

I Sindaci si trovano, dunque, a far fronte da una parte alle proteste dei cittadini che inevitabilmente accompagna l'installazione di ogni nuova antenna, e dall'altra alle pressanti richieste dei gestori di telefonia cellulare che, alla luce del nuovo Decreto, potranno installare ovunque, in spregio al principio di precauzione che aveva ispirato tanti regolamenti comunali.

"Con il Decreto Gasparri si inaugura un regime di deregulation assoluta degli insediamenti, la cui localizzazione viene affidata al totale arbitrio dei gestori, nel quale l'ente locale diviene mero esecutore di scelte unilateralmente effettuate dai portatori degli interessi economici connessi al funzionamento degli apparati di telecomunicazioni, che certamente non attirbuiscono rilievo prioritario alla tutela della salute e dell'integrità dell'habitat e del paesaggio" sostiene Francesco Tarantini responsabile regionale del settore elettrosmog della Legambiente Puglia .

Anche in Puglia, come in altre Regioni, la protesta dei Sindaci, non si è fatta attendere.

Diversi consigli comunali (tra cui Molfetta, Taranto) hanno invitato il Presidente della giunta regionale pugliese a ricorrere alla Corte Costituzionale contro il decreto Gasparri. Il Sindaco di Taranto, in qualità di vicepresidente nazionale dell'ANCI, ha incontato il Ministro Gasparri e ha chiesto l'istituzione di un tavolo istituzionale per un confronto tra rappresentanti dei gestori delle telecomunicazioni, del Ministero competente e una rappresentanza dell'ANCI.

Lo stesso Consiglio Regionale della Puglia in data 1° ottobre 2002 all'unanimità aveva impegnato la Giunta a ricorrere alla Corte Costituzionale per la dichiarazione di illegittimità costituzionale del decreto sblocca antenne. La Giunta, tuttavia, ha fatto decorrere inutilmente i termini decadenziali — di natura perentoria — per la proposizione dell'impugnativa.

"Riteniamo oltremodo grave che la Giunta Regionale, nonostante la sollecitazione espressa all'unanimità dal Consiglio Regionale in data 1° ottobre, abbia lasciato decorrere i termini per il ricorso. Ci chiediamo se tale imperdonabile leggerezza sia imputabile alla notoria lentezza della macchina amministrativa regionale ovvero rientri in una strategia intesa ad ingannare l'opinione pubblica attraverso una mera parvenza di iniziativa" — continua Francesco Tarantini.

 

"Aspetteremo fiduciosi il giudizio della Corte Costituzionale, grazie al ricorso proposto da alcune Regioni tra cui Basilicata, Toscana, Umbria, Emilia — Romagna, Marche, Lombardia e nel frattempo ci preoccuperemo di fornire ai cittadini e agli amministratori una corretta e puntuale informazione e utili strumenti di intervento" conclude Massimiliano Schiralli Presidente Regionale della Legambiente Puglia.

 

Bari, 23/11/2002

 

L'Ufficio stampa

 

P.S.: per contatti Francesco Tarantini 080/8986399 — 328/8861687

Legambiente Puglia, via Adige n.33 — 70100 Bari tel./fax 080/5561348

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