'Segnali ambientali 2001': l'ambiente fotografato dall'Agenzia europea
I problemi ambientali più preoccupanti — cambiamento climatico, spreco delle risorse e aumento dei rifiuti -, tutti legati all'eccessivo consumismo, persistono e sono di difficile soluzione. Una ricetta vincente potrebbe essere l'inasprimento della tassazione ambientale, dato lo scarso impatto degli incentivi finanziari, dovuto al progressivo aumento dei redditi di imprese e famiglie.
È quanto emerge da "Segnali ambientali 2001", l'ultima relazione sullo stato dell'ambiente comunitario dell'Aea, l'Agenzia europea per l'ambiente istituita nel 1990 dalla Ue, della quale fanno parte i 15 Stati membri più Islanda, Norvegia e Liechtenstein.
La relazione, pubblicata il 29 maggio dall'Agenzia e salutata con favore dalla Commissaria europea per l'ambiente Margot Wallström, sarà al centro del prossimo vertice di Göteborg del 15 e 16 giugno, dove i leader europei valuteranno le nuove strategie per la protezione dell'ambiente.
Sotto accusa per l'Aea sono principalmente il settore dei trasporti e delle energie.
Trasporti. Dalla relazione emerge che la quota delle forme di trasporto merci meno nocive per l'ambiente (ferrovie, vie d'acqua interne, trasporto marittimo su brevi distanze) è diminuita del 10% nel periodo 1980-1998. Ma l'intensità dei trasporti — sia di merci che di persone — è nel contempo aumentata (2,8% di spostamenti privati in più). In alcuni Paesi il trasporto automobilistico è inoltre più economico di quello in autobus e treno di 20 anni fa. E gli investimenti in infrastrutture interessano per i 2/3 le reti stradali e solo per 1/3 quelle ferroviarie. La diminuzione dei prezzi dell'industria turistica ha inoltre contribuito all'aumento dei viaggi pro-capite (+ 16% tra il 1990 e il 1997).
Energie. Nel 2000, il prezzo medio in ambito Ue del combustibile per trasporto su strada è stato inferiore a quello della prima metà degli anni ottanta, mentre la sua domanda continua a crescere più velocemente di quella di energetica totale. I prezzi dell'energia elettrica per uso domestico sono poi diminuiti dell'1% tra 1985 e il 1996, ed il consumo è parimenti aumentato.
Per l'Aea i problemi sono evidentemente legati allo sviluppo demografico ed economico (e l'aumento del 5/10% della produzione di rifiuti tra il 1995 e il 1998 ne è diretta conseguenza). La soluzione per un utilizzo più oculato delle risorse — come sottolineato dallo stesso direttore esecutivo dell'Aea, Domingo Jiménez-Beltrán — è dunque il controllo della domanda di beni e servizi attraverso una più forte tassazione ambientale, addebitando le relative spese a chi provoca danni ambientali.
La versione integrale di "Segnali ambientali 2001" è pubblicata sul sito dell'Aea: