Poseidonia spiaggiata, Linee guida Ispra per la gestione

Rifiuti (Documentazione Complementare)

Parole chiave: Rifiuti | Discariche / Smaltimento | Mare | Informazione | Economia sostenibile/circolare | Demanio | Recupero / Riciclo | Rifiuti organici | Prevenzione rifiuti / Riuso

Altri documenti con le stesse parole chiave

• Linee guida Ispra maggio 2020, n. 192 (26/05/2020)
• Schema di recepimento delle direttive "Pacchetto economia circolare" – Norme in materia di rifiuti organici (11/02/2020)
• Lr Piemonte 10 gennaio 2018, n. 1 (21/03/2019)
• Direttiva Parlamento europeo e Consiglio Ue 2018/851/Ue (14/06/2018)
• Rapporto Ispra rifiuti speciali 2020, ancora in aumento produzione (27/05/2020)
• Lr Sardegna 21 febbraio 2020, n. 1 (27/02/2020)
• "Pacchetto economia circolare Rifiuti", recepimento al vaglio del Parlamento (12/03/2020)
• Schema di Dlgs di modifica del Dlgs 36/2003 in materia di discariche di rifiuti per il recepimento del "Pacchetto economia circolare" (09/03/2020)

Pubblicate dall'Ispra le Linee guida per la gestione e il riuso degli accumuli di Poseidonia oceanica sugli arenili del Lazio, al fine di evitare il danno ecologico legato allo smaltimento dei resti di poseidonia spiaggiati.

Presentate nel mese di maggio 2020 dall'Istituto superiore per la protezione dell'ambiente (Ispra) le Linee guida n. 192/2020 identificano processi e tecnologie per la gestione degli accumuli di poseidonia in un'ottica di economia circolare, sviluppando le indicazioni della circolare MinAmbiente 20 maggio 2019, n. 8838, e promuovendo un modello incentrato sulla prevenzione della produzione dei rifiuti, prevalentemente mediante mantenimento in loco delle banquette e sullo spostamento degli accumuli. Il modello di Spiaggia Ecologica, oltre a tutelare gli ambienti costieri, favorisce le attività economiche lungo la fascia costiera ed aiuta a trasmettere il concetto che i materiali vegetali spiaggiati devono essere considerati una risorsa da riutilizzare e non un rifiuto.

Il documento sottolinea il problema di una mancanza di regolamentazione normativa relativa alla gestione delle biomasse vegetali spiaggiate, che ha lasciato agli enti locali la gestione della pulizia degli arenili, spesso eseguita meccanicamente, portando via nel corso del tempo enormi quantità di sabbia e trattando legno, frammenti di piante ed alghe come fossero rifiuti solidi urbani (Rsu).