Commissione Ue, luci e ombre sul 7° Programma d'azione per l'ambiente
Disposizioni trasversali/Aua (Documentazione Complementare)
Giudizio positivo con evidenza però di alcune criticità quello della Commissione Ue sul 7° Programma di azione in materia di ambiente (2014-2020), nella Relazione 15 maggio 2019 al vaglio delle Istituzioni europee.
Nel documento la Commissione ha analizzato sotto vari aspetti il 7° Programma di azione in materia di ambiente ("7° Paa", decisione 1386/2013/Ue) entrato in vigore nel 2014 con chiusura a fine 2020 che ha delineato una visione per il 2050 definendo chiaramente una politica integrata in materia di ambiente e contribuendo alla crescita economica sostenibile. I suoi obiettivi sono stati in parte attuati e secondo la Commissione il 7° Programma ha reso la politica ambientale più efficace ed efficiente ed è una base su cui costruire le azioni future post 2020.
Peraltro restano le criticità dettate dalla mancata attuazione della legislazione ambientale (specie sulla qualità dell'aria, sullo stop alla perdita di biodiversità, sugli impatti ecologici nel settore della mobilità) che costa all'economia della Ue circa 55 miliardi di euro l'anno in spese sanitarie e costi diretti per l'ambiente. E sebbene il 7° Paa ha aumentato l'integrazione delle problematiche ambientali che hanno permesso di risparmiare sui costi e migliorare l'efficienza resta il fatto che nonostante obiettivi ambientali sempre più ambiziosi da diversi anni in Europa la spesa per la protezione dell'ambiente non è salita restando sempre sul livello del 2% del Pil.
Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta - 7° programma di azione dell'Ue per l'ambiente ("7° Paa")
Valutazione del 7° programma di azione in materia di ambiente
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