Ue su politiche ambientali: Italia migliora (ma non troppo)
Rifiuti (Documentazione Complementare)


Rispetto al 2017, il nostro Paese fa registrare "alcuni progressi" nella gestione dei rifiuti, "progressi limitati" per la qualità dell'aria e "progressi alquanto limitati" nel trattamento delle acque reflue urbane.
È quanto si legge nel secondo riesame dell'attuazione delle politiche ambientali (Eir) pubblicato dalla Commissione europea il 4 aprile 2019, composto da 28 relazioni, che illustrano lo stato di avanzamento del diritto ambientale in ogni singolo Stato membro, e da una comunicazione in cui vengono definite le tendenze comuni a livello Ue.
Con riferimento al nostro Paese, rispetto alle principali sfide individuate alla prima relazione di riesame pubblicata nel 2017, il documento segnala progressi in particolare per la gestione dei rifiuti (con un aumento continuo e costanze del riciclaggio e del compostaggio) e un avanzamento meno marcato nella riduzione delle emissioni totali in atmosfera e, soprattutto, nella riduzione del numero di agglomerati non conformi alla direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane (con la conseguente imposizione di sanzioni da parte della Cge). A livello di tutela degli habitat, inoltre, restano ancora da designare alcune zone speciali di conservazione.
Complessivamente, sempre secondo il giudizio dell'Esecutivo Ue, il riesame dell'attuazione delle politiche ambientali del 2019 evidenzia che l'Italia potrebbe garantire un uso più efficiente dei fondi Ue e delle opportunità di accesso ai prestiti, "evitando la riassegnazione del bilancio destinato all'ambiente ad altri settori e incrementando l'assorbimento dei fondi tramite attività mirate di sviluppo delle capacità".
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