Apparecchi a gas, CdS chiede accorpamento e riordino disciplina
Energia (Documentazione Complementare)
Nel valutare lo schema di Dpr di adeguamento al regolamento Ue 2016/426/Ue sugli apparecchi che bruciano gas il Consiglio di Stato nel parere 25/1/2019 ha chiesto l'accorpamento della disciplina nazionale.
Il parere del Consiglio di Stato 295/2019 ha avuto ad oggetto lo schema di regolamento di adeguamento delle norme italiane al regolamento Ue 2016/426/Ue sugli apparecchi che bruciano carburanti gassosi e si traduce essenzialmente in modifiche al vigente Dpr 661/1996 in alcune parti superato dalle nuove norme Ue. Ricordiamo che il regolamento 2016/426/Ue è oggetto di attuazione anche di uno schema di Dlgs che è attualmente all'esame del parlamento e non richiede il parere del Consiglio di Stato. Tale provvedimento attua altre disposizioni del regolamento europeo del 2016 andando a modificare la legge 1083/1971.
Per i Giudici amministrativi lo schema di Dpr non dà conto nelle sue premesse della galassia di provvedimenti di settore (Ue e nazionali, di rango primario e secondario) che costituiscono il necessario quadro di riferimento della disciplina; inoltre hanno chiesto al Governo di valutare la possibilità di riunire in un solo testo le disposizioni dei due schemi di provvedimento che attuano il regolamento 2016/426/Ue in modo da fornire un quadro unitario e univoco della disciplina settoriale. Il rischio altrimenti è avere un sistema normativo disorganico, le cui parti restano scollegate tra di loro e distribuite caoticamente tra diversi atti-fonte. Parere sospeso dunque in attesa della riformulazione del provvedimento.
Schema di Dpr recante l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento 9 marzo 2016, n. 2016/426/Ue sugli apparecchi che bruciano carburanti gassosi – Parere interlocutorio
Parere interlocutorio del Consiglio di Stato del 25 gennaio 2019
Regolamento sugli apparecchi che bruciano carburanti gassosi e che abroga la direttiva 2009/142/Ce
© Copyright riservato - riproduzione vietata - ReteAmbiente Srl, Milano - La pirateria editoriale è reato ai sensi della legge 633/1941