Idroelettrico, alla scadenza delle concessioni impianti alle Regioni
Energia (Normativa in Cantiere)
Alla scadenza o in caso di decadenza/rinuncia gli impianti delle grandi concessioni idroelettriche passano alle Regioni, in base al Ddl di conversione del Dl "Semplificazioni" approvato dal Senato il 29/1/2019.
Il provvedimento che ora passa all'esame della Camera, in particolare modifica l'articolo 12 del Dlgs 79/1999 sulle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche e prevede che, alla scadenza della concessione o in caso di decadenza o rinuncia, le opere di raccolta, di regolazione e di derivazione, principali e accessorie, i canali adduttori dell'acqua, le condotte forzate ed i canali di scarico passano, senza compenso, in proprietà delle Regioni. Previsto un indennizzo al concessionario per i lavori (autorizzati) fatti sui predetti beni quando la concessione verrà riassegnata.
Le Regioni, a meno che non decidano per un uso diverso della acque, assegnano la concessione le derivazioni idroelettriche con gara pubblica, o a società a capitale misto pubblico-privato con gara "a doppio oggetto" oppure tramite forme di partenariato pubblico privato. Entro il 31 marzo 2020 le Regioni con legge disciplinano le modalità di assegnazione delle concessioni idroelettriche secondo una serie di principi individuati dal Dlgs 79/1999 come modificato dal Ddl di conversione in parola.
Attuazione direttiva 96/92/Ce recante norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica
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