Gestione oli vegetali, CdS conferma legittimità Consorzi alternativi
Rifiuti (Giurisprudenza)
Il Consiglio di Stato il 21/9/2018 ha confermato il rigetto della richiesta cautelare di annullamento del decreto MinAmbiente di riconoscimento di un Consorzio alternativo per la gestione degli oli vegetali esausti.
Nell'ordinanza 21 settembre 2018, n. 4473 il Consiglio di Stato ha confermato il tenore dell'ordinanza Tar Lazio 4 luglio 2018, n. 4023 secondo la quale non sussistono i presupposti per prendere un provvedimento di urgenza contro il decreto direttoriale del 6 aprile 2018 che, ai sensi dell'articolo 233 del Dlgs 152/2006, ha riconosciuto un sistema alternativo per la raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti.
I Supremi Giudici amministrativi nel ritenere che "nelle attività di settore il sistema normativo di cui all'articolo 233 del Dlgs n. 152 del 2006 prevede l'evoluzione da un modello sostanzialmente monopolistico ad un modello concorrenziale", hanno ritenuto non sussistenti le esigenze cautelari confermando quindi l'efficacia del decreto di autorizzazione, in quanto le censure del ricorrente "non sembrano prima facie idonee a dare conto dell'illegittimità dell'attività amministrativa contestata". D'altra parte però il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di trattazione urgente nel merito della questione sulla legittimità del provvedimento autorizzatorio auspicando che il Tar fissi presto l'udienza di merito.
Rifiuti - Consorzi per la gestione degli oli vegetali esausti - Articolo 233, Dlgs 152/2006 - Riconoscimento di un consorzio autonomo - Decreto direttoriale 6 aprile 2018 - Impugnazione cautelare di annullamento - Ragioni - Periculum in mora - Pericolo per gli interessi ambientali derivante dall'adesione di alcuni operatori a tale consorzio invece che al Consorzio obbligatorio - Insussistenza
Rifiuti - Consorzi per la gestione degli oli vegetali esausti - Articolo 233, Dlgs 152/2006 - Riconoscimento di un consorzio autonomo - Decreto direttoriale 6 aprile 2018 - Impugnazione cautelare di annullamento - Ragioni - Periculum in mora - Pericolo per gli interessi ambientali derivante dall'adesione di alcuni operatori a tale consorzio invece che al Consorzio obbligatorio - Insussistenza
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