Consiglio di Stato su appalti con impatto ambientale, ok a impugnazione Anac
Appalti e acquisti verdi (Documentazione Complementare)
Parere favorevole del Consiglio di Stato allo schema di regolamento dell'Authority anticorruzione sulla impugnativa di appalti di notevole impatto su ambiente, paesaggio, beni culturali, territorio.
Nel parere 26 aprile 2018, n. 1119 il Consiglio di Stato ha dato un giudizio sostanzialmente favorevole sullo schema di provvedimento che, ai sensi dell'articolo 211, commi 1-bis e 1-ter del Dlgs 50/2016 disciplina i poteri di impugnazione per via giudiziaria in capo all'Autorità anticorruzione degli atti relativi ad appalti in contrasto con la disciplina dei contratti pubblici. I poteri dell'Authority sono di due tipi e differenti per gravità degli atti: impugnazione diretta (atti che violano nel norme sui contratti pubblici) e impugnazione previo parere motivato alla stazione appaltante nel caso essa non si conformi al parere (nel caso di atti che violino in modo grave il Dlgs 50/2016).
Tra gli atti impugnabili direttamente davanti al Giudice amministrativo (nei termini di legge) vi sono quelli relativi a contratti di particolare impatto sull'ambiente, il paesaggio, i beni culturali, il territorio, la salute, la sicurezza pubblica. Sul punto osservano i Giudici che dagli atti impugnabili andrebbero espunti gli "atti normativi" che mal si prestano al potere amministrativo di controllo e alla correlata impugnazione davanti al Giudice amministrativo. Tra le impugnazioni previo parere motivato invece figurano l'affidamento di contratti senza previa pubblicazione del bando o l'affidamento "in house" fuori dai casi ex articolo 5 del Dlgs 50/2016.
Appalti - Schema di regolamento sull'esercizio dei poteri di impugnativa da parte dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) - Articolo 211, commi 1-bis e 1-ter del Dlgs 50/2016 - Parere favorevole
Codice dei contratti pubblici - Attuazione direttive 2014/23/Ue, 2014/24/Ue e 2014/25/Ue su concessioni e appalti pubblici
A cura di Vincenzo Dragani e della Redazione Reteambiente
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