Rifiuti urbani, incenerimento a terra è smaltimento
Rifiuti (Giurisprudenza)
L'incenerimento a terra di rifiuti urbani non pericolosi come una cassa da morto rientra nel concetto di smaltimento e se non autorizzato integra il reato di gestione illecita di rifiuti ex articolo 156, comma 1, Dlgs 152/2006.
Respinte dalla Cassazione (sentenza 20 novembre 2017, n. 52641) le doglianze di due dipendenti di un Comune in Provincia di Teramo che avevano incenerito una cassa da morto nel piazzale davanti al cimitero. Per la Suprema Corte è logico e coerente il ragionamento del Giudice del merito che non aveva accolto la tesi dei ricorrenti secondo cui mancava la peculiare provenienza della bara da esumazione ovvero da estumulazione, per cui non poteva essere integrata la fattispecie di reato. In realtà dalle risultanze probatorie e testimoniali emergeva come probabile che fosse stata data alle fiamme una cassa mortuaria utilizzata in precedenza proveniente da estumulazione.
Ai sensi dell'allegato B, lettera D10, parte IV del Dlgs 152/2006 l'incenerimento a terra integra una ipotesi di smaltimento (ossia quell'attività diversa dal recupero anche quando l'operazione ha come conseguenza secondaria il recupero di sostanze o di energia) e nel caso di specie si è trattato di smaltimento non autorizzato di rifiuti urbani non pericolosi punito dall'articolo 256, comma 1, lettera a) del Dlgs 152/2006.
Rifiuti - Incenerimento a terra - Configurabilità - Allegato B, lettera D10, parte IV del Dlgs 152/2006 - Ipotesi di smaltimento - Attività effettuata senza autorizzazione - Gestione illecita di rifiuti - Articolo 256, comma 1, lettera a) Dlgs 152/2006 - Sussistenza
Norme in materia ambientale - Stralcio - Parte IV - Gestione dei rifiuti, imballaggi e bonifica dei siti inquinati
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