Responsabilità 231, stretta su Enti che sfruttano immigrazione irregolare
Responsabilità 231 (Normativa Vigente)
Le aziende che favoriscono la permanenza di stranieri irregolari rischiano sanzioni ai sensi del Dlgs 231/2001 sulla responsabilità amministrativa della società per reati commessi da dirigenti o dipendenti.
Lo ha previsto la legge 17 ottobre 2017, n. 161, in vigore dal 19 novembre 2017, che nel modificare il Codice antimafia ha effettuato anche una modifica all'articolo 25-duodecies del Dlgs 231/2001 introducendo ulteriori "reati presupposto" – oltre a quello già presente – connessi con l'immigrazione clandestina. In particolare, nel caso in cui un soggetto apicale o un dipendente di una società al fine di trarne un profitto ingiusto dalla condizione di illegalità dello straniero ne favorisce la presenza sul territorio dello Stato, e il reato è commesso nell'interesse o a vantaggio dell'Ente, la società rischia una sanzione pecuniaria da cento a duecento quote.
Ai sensi del Dlgs 231/2001 l'ente può andare esente da responsabilità per il reato-presupposto commesso dal dirigente apicale o dal dipendente se ha adottato ed efficacemente applicato un modello organizzativo idoneo a prevenire la commissione del reato.
Responsabilità amministrativa Organizzazioni collettive - Stralcio (Disciplina generale - Reati ambientali - Violazione norme sicurezza sul lavoro - Altri reati "presupposto" afferenti)
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