Classificazione rifiuti, iniziato iter conversione “Dl Mezzogiorno”
Rifiuti (Normativa in Cantiere)
E' all'esame del Senato il disegno di legge di conversione del Dl 91/2017 che ha confermato la prevalenza delle norme Ue sulla classificazione dei rifiuti rispetto a quelle nazionali.
Il Ddl al vaglio delle competenti Commissioni di Palazzo Madama alla data dell'11 luglio 2017 conferma l’articolo 9 del Dl 91/2017 che, sostituendo i numeri da 1 a 7 della parte premessa all'introduzione dell’Allegato D (elenco europeo dei rifiuti) alla Parte IV del Dlgs 152/2006, ha disposto: "1. La classificazione dei rifiuti è effettuata dal produttore assegnando ad essi il competente codice Cer ed applicando le disposizioni contenute nella decisione 2014/955/Ue e nel regolamento (Ue) n. 1357/2014 della Commissione, del 18 dicembre 2014.".
L’intervento legislativo in parola, tuttavia, pur riconoscendo la supremazia delle suddette norme Ue operative in tutti gli Stati membri dal 1° giugno 2015 non effettua una organica revisione delle relative disposizioni nazionali. E questo in quanto non aggiorna né l'elenco dei codici dei rifiuti attualmente contenuto nel suddetto allegato "D" né il tenore delle caratteristiche di pericolo dei rifiuti riportate successivo allegato "I" (recante le caratteristiche di pericolo dei rifiuti) al Dlgs 152/2006, disposizioni queste tutte fondate su norme comunitarie precedenti alla citata decisione 2014/955/Ue e al richiamato regolamento (Ue) n. 1357/2014, da questi sostituite e come tali non più applicabili.
Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno - Stralcio - Modifiche all'allegato D, parte IV del Dlgs 152/2006 sulla classificazione dei rifiuti - Disposizioni in materia di sacchetti di plastica - Misure di risanamento ambientale relative all'Ilva Spa
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