Appalti, iscrizione in white list obbligatoria per gestione rifiuti
Appalti e acquisti verdi
I titolari di attività a rischio mafia come quelle di trasporto e smaltimento rifiuti devono iscriversi alle white list prefettizie se vogliono partecipare agli appalti. Lo sostiene l'Authority anticorruzione nella segnalazione 21 gennaio 2015, n. 1.
È questa l'interpretazione che dà l'Autorità anticorruzione dell'articolo 1, comma 52, legge 190/2012 (legge anticorruzione) come modificato dal Dl 90/2014, convertito dalla legge n. 114/2014. Non solo esiste l'obbligo per la P.a. di consultare l'elenco prefettizio delle imprese “mafia free” quando devono scegliere a chi affidare l'appalto di un lavoro o servizio nei "settori a rischio", ma tale obbligo esisterebbe anche per le imprese di questi settori.
Si tratta in particolare, tra le altre, delle imprese di trasporto di materiali a discarica per conto di terzi; trasporto, anche transfrontaliero, e smaltimento di rifiuti per conto di terzi; estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti; confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume. L'obbligo si ricaverebbe implicitamente dal fatto che l'iscrizione è condizione per partecipare all'appalto pubblico. Urge però, secondo l'Authority una modifica legislativa che espliciti in modo chiaro gli obblighi in materia.
Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/Ce e 2004/18/Ce
Semplificazione, trasparenza amministrativa e efficienza degli uffici giudiziari
Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella P.a. - Articolo 1, comma 53 (disposizioni attività trasporto rifiuti) e comma 77 (modifica Dlgs 231/2001)
Appalti nei settori a rischio infiltrazione mafiosa - Disciplina delle verifiche antimafia mediante White List
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