Comuni, MinInterno vigila su obbligo esercizio associato funzioni (anche per rifiuti)
Disposizioni trasversali/Aua
Parole chiave:
Disposizioni trasversali/Aua |
Rifiuti |
Istituzioni |
Servizi pubblici locali
Il Ministero dell'interno invita i Prefetti a fare un controllo sul rispetto dell'obbligo dal 1° gennaio 2015 dell'esercizio in forma associata delle funzioni dei piccoli Comuni, inviando, con "giudizio" la diffida ad adempiere.
Le istruzioni sono contenute nella circolare 12 gennaio 2015, prot. n. 323. Il Ministero ricorda che ai sensi dell'articolo 14 del Dl 78/2010, convertito dalla legge 122/2010 (come modificato dall'articolo 19 del Dl 95/2012, convertito dalla 135/2012) i Comuni sotto i 5.000 abitanti devono entro il 31 dicembre 2014 esercitare le funzioni fondamentali obbligatoriamente in forma associata, mediante unione o convenzione. Tra le funzioni fondamentali c'è quella del servizio rifiuti mentre sono fuori stato civile, anagrafe, servizio elettorale.
La legge prevede che, scaduto il termine, i Prefetti si attivino per l'esercizio della diffida ad adempiere inoltrato al Comune. Il Ministero invita i Prefetti a procedere alla diffida ad adempiere avendo cura che il termine da assegnare a ciascun Comune venga adeguatamente ponderato in relazione ad una completa ricognizione delle specificità e delle criticità eventualmente emergenti a livello locale. I Prefetti dovranno successivamente comunicare al Ministero i Comuni diffidati e l'esito delle diffide.
Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica - Stralcio
Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica (cd. "Spending review") - Stralcio - Competenza provinciale sull'ambiente - Gestione rifiuti come funzione fondamentale dei Comuni - Appalti - Servizi pubblici locali
Esercizio associato funzioni fondamentali dei Comuni dal 1° gennaio 2015 - Invio diffida da parte dei Prefetti ai Comuni inadempienti
© Copyright riservato - riproduzione vietata - ReteAmbiente Srl, Milano - La pirateria editoriale è reato ai sensi della legge 633/1941