Rifiuti speciali in calo, ma aumentano quelli pericolosi
Rifiuti
Tra il 2011 e il 2012 la produzione totale di rifiuti speciali ha registrato una flessione del 2,1%, (da 137,2 a 134,4 milioni di tonnellate), dovuta al calo dei rifiuti non pericolosi (-2,7%), mentre sale la produzione di rifiuti pericolosi (+8,1%).
I dati arrivano dalla 13° edizione del “Rapporto Rifiuti Speciali” presentato dall’Ispra nei giorni scorsi, che reca i dati relativi al biennio 2011-2012 su produzione e gestione dei rifiuti speciali a livello nazionale, regionale e provinciale, nonché sull’import/export.
I rifiuti non pericolosi provengono principalmente dalle operazioni di costruzione e demolizione (41,3%), dal trattamento dei rifiuti e delle acque reflue (26%) e dal settore agricolo e della preparazione degli alimenti (7%). Più del 40% dei 9 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi è invece ascrivibile al settore manifatturiero.
Si segnala inoltre che il 2 dicembre 2014 Ispra ha presentato assieme a Federambiente anche il “Rapporto 2014 sul recupero energetico da rifiuti urbani in Italia”, dal quale si evince che, nel corso del 2013, l’energia ottenuta dall’Italia trattando i rifiuti urbani nei 45 inceneritori in attività ha superato i 4000 GWh.
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