Reati ambientali, spinta su Ddl "Realacci"
Danno ambientale e bonifiche
Introdurre nel Codice penale i reati di inquinamento ambientale e distruzione del patrimonio naturale. Questo lo scopo del Ddl C 342, primo firmatario l'On. Realacci, presidente della Commissione ambiente della Camera che lo sta discutendo in questi giorni.
Con lo scopo di superare la disorganicità in materia di tutela penale dell'ambiente, le fattispecie introdotte dalla proposta di legge colpiscono chiunque, in violazione di specifiche disposizioni normative, introduce nell'ambiente sostanze o radiazioni, in modo da determinare il pericolo di un rilevante deterioramento dello stato dell'aria, dell'acqua o del suolo (reclusione da 1 a 5 anni e multa da 2.582 euro a 15.494 euro).
Il secondo reato (distruzione del patrimonio naturale) riguarda chiunque, in violazione di specifiche disposizioni normative, determina il pericolo di rilevante deterioramento dello stato della flora, della fauna o del patrimonio naturale (reclusione da 1 a 5 anni e multa da 5.165 euro a 25.823 euro). Previste aggravanti in caso di reato associativo, pene interdittive accessorie e l'estensione dei reati anche alla condotta colposa dell'agente, con pene ridotte da un terzo alla metà.
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