Tutela da campi elettromagnetici, slitta al 2016 upgrade regole nazionali
Sicurezza sul lavoro
Con la riformulazione da parte del Legislatore comunitario delle norme per la tutela dei lavoratori dai campi elettromagnetici viene di fatto posticipata di tre anni l’innovazione della disciplina nazionale.
Alla base dello slittamento vi è la direttiva 2013/35/Ue che dallo scorso 29 giugno 2013 reca la nuova disciplina di riferimento in materia, sostituendo quella contenuta nella direttiva 2004/40/Ce (la cui trasposizione sul piano nazionale avrebbe dovuto essere completata entro il 31 ottobre 2013) e fissando nel 1° luglio 2016 il termine entro cui gli Stati membri devono adeguarsi.
Il mutamento di disciplina comunitaria (in una logica migliorativa della protezione dei lavoratori) provoca diretti effetti sul piano nazionale, poiché il Dlgs 81/2008 (cd. “Testo unico sulla sicurezza dei lavoratori”) aggancia l’entrata in vigore delle proprie disposizioni sulla tutela dei lavoratori dai campi elettromagnetici (traduzione di quelle recate dalla direttiva 2004/40/Ce) al termine finale di recepimento stabilito dalla direttiva del 2004.
E poiché la nuova direttiva 2013/35/Ue stabilisce che ogni riferimento effettuato alla vecchia direttiva deve ora intendersi come ad essa rivolto, sia il termine per l’adeguamento dell’Italia alle nuove regole sulla tutela dagli agenti fisici in parola, sia quello della loro vigenza sul territorio nazionale coincidono ora con la data del 1° luglio 2016.
Protezione dei lavoratori dai campi elettromagnetici
Sicurezza sul lavoro - Esposizione a campi elettromagnetici - Disposizioni minime - Abrogazione direttiva 2004/40/Ce
Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro - Attuazione articolo 1, legge 123/2007 (cd. "Testo unico sulla sicurezza sul lavoro")