Bonifiche, MinAmbiente taglia i “Siti d’interesse nazionale” (Sin)
Danno ambientale e bonifiche
Sono elencati nel Dm 11 gennaio 2013 i diciotto siti attualmente classificati di interesse nazionale che, non soddisfando i requisiti previsti dal Dl 83/2012 (“Dl Crescita”), vengono trasferiti sotto competenza regionale.
Il Dm 11 gennaio 2013 attua quanto previsto dall’articolo 36-bis del “Dl Crescita”, che ha inserito tra i requisiti da soddisfare per essere classificati Sin ai sensi dell’articolo 252 del Dlgs 152/2006, la “insistenza, attuale o passata, di attività di raffinerie, di impianti chimici integrati o di acciaierie” e la “presenza di attività produttive ed estrattive di amianto”, e affidato al MinAmbiente il compito di effettuare una ricognizione dei Sin attuali con riferimento agli stessi requisiti.
Tra le 13 Regioni che si vedono così trasferire la competenza sulle operazioni di verifica e bonifica dei 18 siti individuati, spicca la Campania a cui tornano in carico quattro ex Sin (“Litorale Domizio Flegreo e Agro Aversano", "Pianura", "Bacino Idrografico del fiume Sarno" ed "Aree del Litorale Vesuviano”).
Elenco dei siti che non sono più ricompresi tra i siti di bonifica di interesse nazionale - Attuazione articolo 36-bis del Dl 83/2012
Norme in materia ambientale - Stralcio - Parte IV - Gestione dei rifiuti, imballaggi e bonifica dei siti inquinati
Misure urgenti per la crescita del Paese (cd. "Dl Crescita") - Stralcio - Sospensione operatività Sistri - Energia - Appalti - Servizi pubblici locali
© Copyright riservato - riproduzione vietata - ReteAmbiente Srl, Milano - La pirateria editoriale è reato ai sensi della legge 633/1941