Elettrosmog, misurazioni più elastiche dopo il “Dl Crescita-bis”
Inquinamento (altre forme di)
Con la definitiva conversione in legge del Dl 179/2012, la media dei valori di emissioni elettromagnetiche ex Dpcm 8 luglio 2003 si calcola nell’arco delle 24 ore, non più nei sei minuti di maggiore emissione.
La novità — contenuta nell’articolo 14 del Dl 179/2012, cd. “Crescita”, convertito definitivamente in legge dalla legge n. 221 del 17 dicembre 2012 — tocca i metodi di misurazione dei campi elettromagnetici stabiliti dal Dpcm 8 luglio 2003, provvedimento che fissa i limiti di esposizione e gli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici e magnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz. Consentendo agli operatori di spalmare nell’intera giornata il calcolo della media dei valori, la norma rende meno “gravoso” il rispetto per gli stessi del limite fissato (6 volt al metro, tra i più bassi a livello Ue).
L’irrogazione delle sanzioni amministrative in materia (anche con riferimento agli elettrodotti) viene affidata alle Regioni.
Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici
Limiti di esposizione della popolazione a campi magnetici dalla frequenza di rete - 50 Hz - Generati da elettrodotti - Attuativo dell'articolo 4, comma 2, lett, a), legge 22 febbraio 2001, n. 36
Limiti di esposizione della popolazione a campi elettromagnetici con frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz - Attuativo dell'articolo 4, comma 2, lett, a), legge 22 febbraio 2001, n. 36
Dl "Crescita-bis" - Stralcio - Disposizioni in materia di appalti, servizi pubblici locali, imballaggi, elettrosmog e Via per idroelettrico
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