Servizi acqua e rifiuti, con il referendum tornano le norme Ue
Acque
Il raggiungimento del quorum e la contemporanea vittoria dei "Sì" ai due quesiti referendari del 12 e 13 giugno 2011 cambia la determinazione della tariffa idrica mentre per i servizi locali di rilevanza economica tornano le norme Ue.
Il primo quesito abroga l'articolo 23-bis del Dl 25 giugno 2008, n. 112, convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133. Scompare la regola generale di affidamento tramite gara dei servizi locali di rilevanza economica e il limitato ricorso all'affidamento "in house". Spazio all'applicazione delle regole europee che lasciano l'Ente locale libero di usare la "gestione in proprio" o la gara pubblica europea per affidare il servizio (non solo idrico, ma anche rifiuti e trasporto, ad esempio).
Il secondo quesito abroga il comma 1 dell'articolo 154 del Dlgs 152/2006, limitatamente alla parte: "dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito". La tariffa idrica verrà ora determinata senza tenere conto del parametro della remunerazione del capitale investito dall'ente gestore (pari al 7%).
L'abrogazione ha effetto dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Dpr che sancisce il risultato abrogativo del referendum.
Norme in materia ambientale - Stralcio - Parte III - Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche
Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria - Energia - Istituzione "Ispra" - Stralcio
© Copyright riservato - riproduzione vietata - ReteAmbiente Srl, Milano - La pirateria editoriale è reato ai sensi della legge 633/1941