Cassazione: tariffa idrica inesigibile senza depuratore
Acque
La sentenza 335/2008 con cui la Corte Costituzionale ha stabilito che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione non è dovuta in assenza del servizio medesimo, incide su tutte le situazioni giuridiche non esaurite.
Alla luce di tale considerazione la Corte di Cassazione ha poi deciso nel merito la controversia, dichiarando come “non dovuta” la somma pagata a titolo di quota di tariffa riferita al servizio di depurazione, limitatamente al trimestre ottobre-dicembre 2000 nel quale l’impianto di depurazione non era in attività (sentenza 8318/2011).
Le sentenze della Corte Costituzionale che dichiarano l’illegittimità costituzionale di una norma, sottolinea la Corte di Cassazione, hanno effetto retroattivo con l’unico limite delle situazione “consolidate”, nelle quali cioè il rapporto si è definitivamente esaurito (come nel caso di giudicato o di decorrenza del termine prescrizionale o decadenziale previsto dalla legge).
Tariffa idrica - Dlgs 152/2006 - Canone di depurazione - Sentenza 335/2008 della Corte Costituzionale - Incidenza sulle situazioni giuridiche non esaurite
Acque e acquedotti - Servizio idrico integrato - Quota di tariffa riferita al servizio di pubblica fognatura e di depurazione - Debenza da parte degli utenti anche se la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi - Destinazione dei relativi proventi ad un fondo vincolato per la realizzazione e gestione degli impianti
Norme in materia ambientale - Stralcio - Parte III - Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche
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