Acque reflue, per l’Italia si avvicinano le sanzioni pecuniarie
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A quattro anni dalla condanna per il mancato trattamento delle acque reflue nella zona del bacino del fiume Olona, l’Italia non si è ancora conformata; da Bruxelles parte un nuovo parere motivato.
Il nostro Paese aveva fatto sapere alle istituzioni comunitarie che i lavori per la raccolta e il trattamento delle acque reflue che scaricano nel del fiume Olona (Varese), obbligatori dai tempi della direttiva 91/271/Cee, si sarebbero conclusi entro la fine del 2008. La previsione non è stata però rispettata, senza che la Commissione sia riuscita ad ottenere dalle autorità italiane alcuna conferma sulla nuova data prevista di conclusione dei lavori.
La Commissione (comunicato stampa del 24 novembre 2010) ha perciò deciso di inviare un nuovo parere motivato al nostro Governo, che ha 2 mesi di tempo per rispondere in maniera soddisfacente per l'Esecutivo comunitario; in caso contrario, arriverà un nuovo deferimento alla Corte di Giustizia Ue per mancato rispetto della sentenza 30 novembre 2006 (causa C-293/05), punibile con irrogazione di rilevanti sanzioni pecuniarie.
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