News - Editoriali

Roma, 1 febbraio 2010

Sistri: il ripasso della procedura d’iscrizione tranquillizza ma non risolve. Mancano le linee guida e le sanzioni

Rifiuti

(Paola Ficco)

Rivoluzione industriale: sarebbe la terza. In cosa consiste e dov’è? Ancora è solo una brezza, come un sentire, una specie di reazione al brutto che, dagli anni ‘50 ha avviluppato questo Paese. Strano, perché gli occhi abituati alla bellezza avrebbero dovuto accorgersene subito. Non è stato così. Oggi, invece e per fortuna, gli occhi vedono di nuovo e si vuole cambiare la progettazione di città, case, mezzi di trasporto, elettrodomestici, produzione di energia.

 

In questa ottica il mondo delle imprese dovrebbe agganciare il nuovo sentire e dedicarsi alle tecnologie “verdi”. La riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica e privata (oltre a ridurre le bollette e la dipendenza dall’import di petrolio) creerebbe un intenso volano occupazionale senza cementificazioni aggiuntive e, perché no, potrebbe perfino aiutare a raggiungere gli obiettivi climatici che la Ue si è prefissa.

 

Il tutto a voler tacere dei trasporti, dove sarebbe bello poter contare su un moderno programma di costruzione di carrozze ferroviarie per rispondere, tra i tanti, ai problemi del pendolarismo e della sicurezza stradale. Anche questa è mobilità sostenibile. E, invece, vengo a sapere da uno sconsolato bigliettaio della Stazione di Roma Tiburtina che la linea per il trasporto auto da Roma a San Candido è in via di dismissione. Perché? Perché è così.

 

Prima che arrivi la terza rivoluzione industriale, comunque, è arrivata quella del Sistri, il nuovo sistema di tracciabilità informatica dei rifiuti, sul quale si registra un certo caos.

 

Secondo la mitologia greca Caos era una divinità primordiale che rappresentava l’immenso spazio vuoto da cui nacquero tutte le cose. Quindi, lo stato originario della materia, prima che il mondo fosse ordinato. Oggi il Sistri è così. Questo non significa un giudizio negativo.

 

Significa solo che dal Sistri tutti ci aspettiamo molto e che oggi è impossibile dire qualcosa di sensato sulle modalità gestionali e sul passaggio dal vecchio al nuovo, oltre a quanto già il Minambiente ha fornito in una serie di guide tecniche. Che si aspetti, ora, la guida operativa che il Ministero sta elaborando prima di esibirsi nelle solite italiche fantasie, prima di affermare con sicurezza questo o quello. Di sicuro, oggi, ci sono le modalità di iscrizione al sistema. Su questo è inutile aggiungere altro. È procedura, arida, chirurgica e chiara ma non fornisce alcuna risposta alla miriade di casi che il sistema è destinato a gestire. Mancano altri tasselli.

 

Corsi, incontri, convegni e seminari oggi distribuiscono consigli, pareri e una serie infinita di “secondo me”. Però mi chiedo: in attesa del sistema sanzionatorio, come si può riuscire a declinare concretamente ed esattamente il tema delle responsabilità? Come si può capire se, come e quando risalire la filiera gestionale? Il problema è tutto qua. E tutti a ripetere le istruzioni tecniche del Ministero. Una specie di giaculatoria salvifica che tranquillizza ma non risolve.

 

Io aspetto e prima di pensare ad un ancora non completo e non vicinissimo Sistri (13 luglio 2010, per il primo step), preferisco pensare ad un concretissimo Mud 2010 che il 30 aprile sarà ancora realtà.

 

© Copyright riservato - riproduzione vietata - ReteAmbiente Srl, Milano - La pirateria editoriale è reato ai sensi della legge 633/1941

Annunci Google
  • ReteAmbiente s.r.l.
  • via privata Giovanni Bensi 12/5,
    20152 Milano

    Tel. 02 45487277
    Fax 0245487333

    R.E.A. MI - 2569357
    Registro Imprese di Milano - Codice Fiscale e Partita IVA 10966180969

Reteambiente.it - Testata registrata presso il Tribunale di Milano (20 settembre 2002 n. 494) - ISSN 2465-2598