Tariffa idrica, la Consulta boccia il 152/2006
Acque
Il Codice ambientale è incostituzionale laddove prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi.
La tariffa del servizio di fognatura e depurazione non è un tributo, ma un corrispettivo per un servizio reso: quando l'impianto di depurazione non c'è o non funziona, la tariffa non può contemplare anche la parte destinata al servizio di depurazione e ciò anche nel caso in cui tale quota venga assegnata ad un fondo vincolato alla costruzione dell'impianto, perché l'utente non è comunque certo di poterne usufruire.
A dirlo è la Corte Costituzionale (sentenza 10 ottobre 2008, n. 335), che ha bocciato per "irragionevolezza" il 1° comma dell'articolo 14 della legge 36/1994 (cd. "legge Galli"), articolo abrogato e sostituito — in maniera analoga — dall'articolo 155 del Dlgs 152/2006 (cd. "Codice ambientale"), per il quale vale lo stesso giudizio.
Acque e acquedotti - Servizio idrico integrato - Quota di tariffa riferita al servizio di pubblica fognatura e di depurazione - Debenza da parte degli utenti anche se la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi - Destinazione dei relativi proventi ad un fondo vincolato per la realizzazione e gestione degli impianti